Mossa 3: Finanziamenti e Investimenti
Mossa 3: Finanziamenti e Investimenti
I Finanziamenti
Tutte le imprese hanno bisogno di un fondo capitale. È la liquidità che serve per crearle, strutturarle e gestirle. Per partire, infatti, occorre acquistare i beni strumentali, i materiali, le materie prime, i servizi e pagare la struttura in cui si alloca l'impresa se non è di proprietà. Tutto ciò significa anticipare denaro e si rende necessario pianificare bene la parte finanziaria.
Una volta individuato il capitale che occorre, bisogna organizzarsi per coprire i fabbisogni.
Elenchiamo qui alcune delle principali fonti di finanziamento:
Capitale proprio. Sono i risparmi che il futuro imprenditore investe rischiando nell'impresa.
Prestiti. Si ottengono in genere dalle banche ma dietro garanzia. Vale la pena di fare un attento screening delle condizioni applicate dai vari istituti e scegliere il soggetto che offre quelle più favorevoli.
Contributi in conto capitale. Detti anche a fondo perduto. Sono contributi che non bisogna restituire, non sono soggetti a interessi e non viene richiesta garanzia. Il contributo si attesta di solito tra il 30 e l'80% delle spese (beni di investimento) da coprire.
Contributi in conto interessi o agevolati. Sono agevolati in riferimento agli interessi e hanno lo scopo di abbattere il costo dei finanziamenti ottenuti nel medio e lungo termine.
Interventi in conto garanzia. Sono provvedimenti pubblici per facilitare l'accesso al credito a soggetti che non hanno un patrimonio sufficiente da dare in garanzia alle banche. Chi garantisce l'operazione sono i Fondi di Garanzia.
Gli Investimenti. Oltre alla tipologia di finanziamenti in precedenza descritti, esistono altre forme per finanziare l'impresa e sono quelle che fanno capo ad investitori informali o a soggetti attivi sul mercato italiano dell'investimento in capitale di rischio.
I soggetti e gli attori: IBAN - ITALIAN BUSINESS ANGELS NETWORK; FINLOMBARDA GESTIONI sgr; AIFI.
All´incontro con gli investitori è bene arrivare preparati, sia dal punto di vista comunicativo (sapere cosa dire e come dirlo), sia dal punto di vista emotivo - psicologico, perché la comunicazione è anche un fatto di empatia con chi ascolta. Ecco qualche regola per gestire al meglio l´incontro con gli investitori. Ecco 7 Regole d’oro su come presentare la propria impresa:
1.Scegliere l'investitore giusto (non parlare con gli sconosciuti!);
2.Essere preparati a ricevere domande e a dare risposte;
3.Non sostenere la parte del “più bravo di tutti” (anche quando lo si è);
4.Colpire l'attenzione dell'interlocutore;
5.Dare la giusta informazione su:
✓ Chi si è
✓ Quanti soldi si chiedono per la propria idea
✓ Come si intende spendere le risorse che si chiedono
✓ Come e quando l'investitore riavrà il denaro investito
✓ Perché si è la persona giusta
6.Lasciare l'interlocutore con un forte messaggio finale (meglio essere chiari ed evitare di scendere in dettagli tecnici. Le daremo dei prodotti, invece, vanno benissimo);
7.“Fare piccoli morsi, ma mostrare un grande appetito”: tutti gli investitori si chiedono quale sia il progetto d'impresa che viene loro sottoposto. Come imprenditore, è necessario, quindi, trasmettere una visione, concentrandosi sulle tappe da raggiun- gere nel breve termine. È bene partire con obiettivi concreti e focalizzati e avere poi un piano per diventare grandi.